Il cancro della prostata è al giorno d'oggi il primo tumore maligno per incidenza nell'uomo.
La diagnosi precoce consente di scoprire sempre più tumori maligni clinicamente localizzati:
la neoplasia è presente sono nella ghiandola prostatica e non ha messo radici
(cioè metastasi) a distanza. Pertanto, nei soggetti con un’aspettativa di vita superiore a 10 anni
l'intervento chirurgico di asportazione della ghiandola diventa la prima scelta terapeutica.
Gli approcci chirurgici tradizionali oggi vengono confrontati con le tecniche laparoscopiche o robotiche.


Nel mio centro eseguiamo, quando possibile, un intervento con una tecnica molto antica ma che nulla ha da invidiare con le tecniche più recenti in termini di risultati oncologici e funzionali.
Anche in letteratura vi sono diversi lavori che confermano le nostre convinzioni come quello pubblicato sulla rivista:  Int J Surg. 2011;9(5):400-3. Epub 2011 Apr 2 dal titolo: Prostatectomia radicale perineale: un intervento superato? Il gruppo urologico del Dipartimento di Urologia dell’Ospedale Maggiore di Bolzano, a primo nome Comploj E., riporta l’esperienza di 212 pazienti sottoposti all’intervento di prostatectomia radicale per via perineale. Sulla base di questo studio gli autori concludono che questo tipo di approccio chirurgico  sia una tecnica con buoni risultati oncologici con minime complicanze che impattano sulla qualità della vita. Pertanto, la prostatectomia radicale perineale  può essere considerata una tecnica mini-invasiva con risultati analoghi alla altre tecniche chirurgiche (laparoscopiche o robotiche).