Il passaggio di un calcolo dal rene all'uretere si rivela nella maggior parte dei casi con un attacco doloroso di grande violenza, noto come colica renale (ma più propriamente detta colica ureterale). Il carattere colico del dolore è dovuto alle contrazioni spastiche della muscolatura liscia, scatenate nella parete dell'uretere dalla presenza del corpo estraneo. Il dolore nasce solitamente nella regione lombare, quindi s'irradia in direzione dell'inguine, fino a raggiungere il testicolo o il grande labbro. Tra i fenomeni riflessi di carattere neurovegetativo è anzitutto da notare il vomito.

Se la colica è accompagnata o prontamente seguita da anuria (mancata eliminazione di urina) bisogna considerare per prima cosa l'eventualità che entrambi gli ureteri siano contemporaneamente ostruiti per calcolosi bilaterale o che il rene del lato opposto sia già gravemente menomato da una precedente lesione. L'ematuria (presenza di sangue nelle urine) accompagna l'attacco doloroso e può perdurare nei giorni successivi. La colica suole durare alcune ore ma talvolta si prolunga per alcuni giorni, con attacchi intervallati da brevi periodi di tregua. Ogni dolore cessa come d'incanto quando l'uretere espelle la concrezione, che cade in vescica; e poco dopo il paziente emette con la minzione un calcolo solitamente non più grande di un grano di riso, tanto che esso può facilmente sfuggire alla ricerca se l'urina raccolta non viene attentamente osservata in un calice o filtrata in una garza. In altri casi il calcolo ha dimensioni alquanto maggiori ed allora il paziente può avvertirne in modo distinto il passaggio attraverso l'uretra, talvolta indicato da un temporaneo arresto della minzione.

La gestione di un malato con colica renale avviene, in pronto soccorso, con l'esecuzione di ecografia addominale con radiografia addominale per individuare la presenza di un calcolo renale e l'eventuale dilatazione urinaria a monte (idroureteronefrosi). Nei casi dubbi è possibile eseguire TC addome senza mdc.

Il trattamento iniziale consiste nella somministrazione di antispastici ed antidolorifici. Il trattamento urologico varia da caso a caso (terapia espulsiva, trattamento endourologico, controlli periodici).