Molti ragazzi richiedono una visita urologica lamentando un dolore inguinale, all’interno coscia, pubico e talvolta scrotale-testicolare pensando di avere una patologia dei testicoli (ad esempio il varicocele o nei più ansiosi addirittura un tumore del testicolo). In realtà molto spesso dall’anamnesi e dalla visita clinica si esclude una malatttia dell’apparato genito-urinario e molto spesso ci si trova di fronte a una patologia osteo-muscolare come ad esempio la pubalgia. Classicamente la pubalgia causa un dolore al pube che interessa tutto l’inguine e può essere causato, generalmente, da tendinite, problemi muscolari e sofferenza dell’osso. Sono soprattutto i calciatori a soffrire di questa malattia, ma pure gli atleti che sollecitano gli arti inferiori in maniera intensa e ripetitiva. La causa più frequente, in questi sportivi, è la ‘sindrome retto-adduttoria’: un’infiammazione dei muscoli e dei tendini che si inseriscono all’osso del pube, più frequentemente i muscoli adduttori che si trovano sul lato interno della coscia e il retto dell’addome. I sintomi solitamente interessato un solo lato, ma può anche capitare che l’infiammazione interessi tutta la regione pubica.

Il dolore parte dall’osso del pube e arriva alla parte interna della coscia e talvolta coinvolge indirettamente lo scroto e il testicolo. Può essere improvviso e tanto doloroso da impedire l’attività sportiva, ma anche il semplice camminare, oppure meno intenso ma persistente. In ogni caso l’attività acuisce i sintomi mentre il riposo li attenua. In genere il dolore si acutizza facendo gli addominali o quando si contraggono i muscoli interni della coscia contro resistenza. Gli esami da fare per la corretta diagnosi sono una radiografia del bacino (per rilevare una pubalgia cronica), mentre l’esame ecografico è indicato quando la pubalgia è di recente insorgenza e mostra i tendini infiammati ispessiti e alterati. Possono eseguirsi anche TC e risonanza magnetica, ma in casi in cui la diagnosi è ancora incerta. Quando si escludono le cause di dolore ortopedico possono emergere altri disturbi quali ernie inguinali, problemi addominali e urologici (varicocele, orchi-epididimiti, neoplasie testicolari, idroceli o disturbi urinari), che andranno valutati con attenzione.

La cura più efficace per la pubalgia è il riposo. Se la causa è una infiammazione recente dei tendini, la sindrome retto-adduttoria regredisce in modo spontaneo assumendo poche compresse di antinfiammatori e sospendendo le attività fisiche. Più difficile il trattamento dei casi cronicizzati, cioè quando il dolore è stato ignorato e si è continuato ad allenarsi: il riposo, gli antidolorifici e le terapie servono a poco. Infatti il dolore sembra attenuarsi, ma si scatena alla ripresa dell’attività. In questi casi bisogna ricorrere a trattamenti riabilitativi.