Un interessante recente lavoro, pubblicato in questi giorni sul Journal of Urology da un gruppo di ricercatori dell’Università di Belo Horizonte, di Wisconsin-Madison e di Lovanio.

Lo spunto ci arriva dall’osservazione che il potente veleno di un ragno tropicale, il Phoneutria nigriventer, che si nasconde generalmente nelle piantagioni di banane, ha come effetto collaterale, oltre alla possibile morte dell’individuo che viene punto, anche quello di scatenare un’erezione, quasi sempre dolorosa, che può a volte durare anche diverse ore. In alcuni casi sono state riferite anche quattro ore di rigidità.

Da questo studio si evince che i ricercatori hanno analizzato e studiato questo veleno e in questo sono state rinvenute così due molecole (tossine la PnTx2-6 e la PnPP-19), entrambe capaci di aumentare la produzione di un gas, l’ossido nitrico, che è un potente vasodilatatore ed elemento fondamentale per una perfetta erezione. Lo stesso meccanismo di azione si hanno con i farmaci già in uso per curare la disfunzione erettile (Viagra, Cialis, Levitra e Spedra).

Queste proteine sono state riprodotte in laboratorio e testate su topi e si è alla fine osservato che solo la PnPP-19 è capace di scatenare una buona rigidità, senza effetti collaterali importanti, mentre la PnTx2-6 poteva arrecare invece problemi significativi a livello del muscolo cardiaco.

Queste sono le sintetiche conclusioni della ricerca e, da questi risultati, sembra forse ora aprirsi un’altra strada terapeutica per risolvere farmacologicamente un eventuale problema di erezione.