Definizione

Il tumore del rene colpisce in Italia 8500 persone/anno, soprattutto con un'età > di 40 anni, con picco massimo attorno ai 60 anni; rappresenta circa il 2-3 per cento di tutti i tumori maligni e si presenta nel sesso maschile con una frequenza doppia rispetto al sesso femminile. E' più frequente nelle aree urbane rispetto alle rurali. Negli ultimi decenni si è registrato un incremento di nuovi casi di tumori renali, verosimilmente da attribuire al miglioramento dei mezzi di indagine diagnostici, che, per contro, consentono un'identificazione della neoplasia in fase precoce e una maggiore tempestività nel potere intervenire chirurgicamente.

I fattori di rischio sono:

  • il fumo di sigaretta, per cui abolendo il fumo se ne riduce il rischio da 16 a 28%
  • l'esposizione cronica ad alcuni metalli: piombo, il cadmio
  • fattori congeniti come il rene policistico; i pazienti affetti da malattia renale cistica, per esempio quelli già sottoposti a dialisi per lungo tempo, hanno un rischio 30 volte maggiore di sviluppare il tumore. Altre patologie renali chiamate in causa sembrano essere la sclerosi tuberosa
  • esposizione a farmaci e mezzo di contrasto, la fenacetina e il torotrast
  • ereditarietà: i parenti di primo grado di pazienti affetti dal carcinoma renale hanno un rischio 4 volte maggiore di sviluppare questo tumore rispetto alla popolazione generale. Esiste un'alterazione cromosomica simile presente nella sindrome di von Hippel-Lindau (VHL) caratterizzata da una elevata incidenza di carcinomi renali.
  • l'obesità
  • dieta ricca di carne mentre quelle diete ricche di fibre e vegetali prevengono tale tumore.

Sintomi

I sintomi classici di questo tumore sono rappresentati da: ematuria (perdita di sangue con le urine), dolore lombare e massa palpabile. Ma può anche darsi che la malattia esordisca in maniera subdola con quadri complessi di febbre, anemia secondaria, ipercalcemia, col quadro della cosiddetta "sindrome paraneoplastica".

l carcinoma renale può diffondersi direttamente a tessuti e organi vicini, sia per via linfatica che per via ematica. Le sedi più frequenti di metastasi sono i linfonodi, polmoni nel 55% dei casi, fegato, ossa, rene contro laterale (11%) controlaterale, cervello, milza, grosso intestino e cute

Diagnosi

Si attua con le seguenti indagini strumentali.

Tra le indagini meno invasive vi è l'ecografia, che è in grado di discriminare una massa solida (sospetta per neoplasia) da una massa cistica e si può approfondire con la Tomografia Computerizzata (TC), che risulta fondamentale per valutare la presenza di masse di piccole dimensioni, e che permette di valutare l'estensione della malattia.

Altre indagini utilizzate per una corretta stadiazione della malattia e valutare se esistano o meno metastasi a distanza sono la Radiografia del torace e la Scintigrafia ossea. Infine la Risonanza Magnetica, se associata alla TC, può fornire immagini tridimensionali della massa neoplastica al fine di una ottimale programmazione chirurgica.

Terapia

È la chirurgia radicale, ovvero l'eliminazione del rene malato, la soluzione più usata in caso di cancro limitato all'organo e a un solo rene.

Nei casi di malattia bilaterale non si asporteranno i due reni ma si cercherà di eliminare solo la parte malata dell'organo.

Il tumore del rene che ha già dato luogo a metastasi viene curata con la chemioterapia anche se i risultati sono solo parziali: i farmaci che si sono dimostrati più attivi sono la vinblastina, il CCNU e l'ifosfamide.

Risultati e speranze sono riposte nella immunoterapia, cioè in cure che attivino il sistema immunitario del malato contro il cancro: esistono esperienze e studi che utilizzano l'interferone alfa, l'interleuchina 2 e le cellule LAK con diversi risultati.