Vasectomia linee guidaL’European Association of Urology Working Group on Male Infertility ha di recente pubblicato le nuove Linee Guida sull’intervento di vasectomia, metodo ritenuto di elevata efficacia ma spesso associato a complicazioni causate sia dall’insufficiente informazione fornita al paziente nella fase preoperatoria sia dalle procedure chirurgiche utilizzate e dal non adeguato follow-up postoperatorio.
Per la realizzazione di queste Linee Guida è stata effettuata una revisione strutturata dei contenuti di 113 pubblicazioni apparse dal 1980 al 2010 sui data base quali Medline, Embase e Cochrane.  
I membri del Working Group on Male Infertility, provenienti da Austria, Germania, Italia, Olanda, Svezia e Ungheria, hanno evidenziato che la procedura chirurgica di vasectomia, quale forma di contraccezione permanente, non è generalmente controindicata in soggetti di età superiore a 30 anni, senza gravi patologie e/o dolore scrotale e con una relazione stabile.

A tutti i soggetti che vogliono sottoporsi a questo tipo d’intervento dovrà però essere fornita un’adeguata informazione relativa a diversi aspetti quali: la sostanziale irreversibilità dell’intervento, la necessità di contraccezione fino alla comprovata sterilità, la ridotta percentuale di complicanze, la ridotta ma non trascurabile probabilità di insuccesso e l’assenza di effetti collaterali gravi a lungo termine causati dalla tecnica chirurgica utilizzata. Relativamente a quest’ultima, i dati a disposizione non evidenziano significative differenze tali da giustificare l’utilizzo di una procedura rispetto ad un’altra. Per quel che riguarda il periodo di follow-up gli autori sottolineano che sarà indispensabile effettuare un esame del liquido seminale (spermiogramma) con l’obiettivo di ottenere la dichiarazione di sterilità; questo dovrà essere eseguito almeno dopo 3 mesi dall’intervento chirurgico con almeno 20 eiaculazioni occorse in questo periodo. Il paziente potrà avere rapporti non protetti in caso di assenza di spermatozoi.
La frequenza di complicanze associate a vasectomia risulta ridotta:  sanguinamento ed ematoma postoperatorio sono stati segnalati nel 4-22% dei casi, infezioni di grado lieve e limitate alla ferita nello 0,2-1,5%, dolore scrotale cronico nell’1-14%, ricanalizzazione precoce nello 0,2-5,3%, ricanalizzazione tardiva, dopo dichiarazione di sterilità, nello 0,03-1,2% dei soggetti. Le differenze di percentuale qui descritte sono da imputare alle diverse definizioni del termine “complicanze” utilizzate nella letteratura analizzata.
Infine, come di consueto, i soggetti che vorranno essere sottoposti ad intervento di vasectomia dovranno necessariamente firmare, dopo consegna di un documento informativo scritto da poter visionare con la partner, il consenso informato che dovrà contenere tutte le informazioni relative alla tecnica di intervento (inclusi i vantaggi e gli svantaggi), alle possibili alternative, alle complicanze, alla necessità, fino ai 3 mesi successivi all’intervento, di utilizzo di mezzi contraccettivi e all’assenza di garanzia  di sterilità permanente.

 

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