Malattia di PeyronieLa malattia di Peyronie è ' una malattia benigna che interessa la tonaca albuginea (composta da collagene) che avvolge i corpi cavernosi del pene deputati a garantire la erezione; le cause non sono ben note comunque quella più accreditata è quella dei microtraumi ripetuti del pene in seguito ad attività sessuale, la infiammazione che ne deriva esita con il formarsi di una fibrosi circoscritta e conseguente retrazione cicatriziale ed incurvamento penieno. Il razionale della terapia medica locale è quello di un trattamento che agisca sulla fase iniziale della malattia (fase infiammatoria), per attenuare e bloccare quei processi che portano alla formazione del cheloide, dando così la possibilità di poter agire, in un secondo momento, chirurgicamente su una malattia localizzata.

Il tentativo di riparazione chirurgica nella fase iniziale avrà alte percentuali di insuccesso, poiché i meccanismi patogenetici responsabili della formazione della placca sono attivissimi e determineranno una rapida recidiva. L'infiltrazione intraplacca rappresenta la terapia più adeguata, in quanto associa la massima concentrazione locale di sostanze attive ad un'azione meccanica diretta sulla placca. La terapia medica locale dell'IPP si è avvalsa, nel tempo, di numerosi farmaci: cortisonici, anti-infiammatori, anti-ossidanti ed immunodepressori

Le vie di somministrazione sono due:

1) Infiltrazione peri o intraplacca

2) ionto o ionoforesi con la quale ci si affida alla penetrazione del farmaco per via transdermica, facilitata dall'utilizzo di corrente elettrica.

La terapia locale è controindicata o, quantomeno, considerata poco utile quando la malattia si è stabilizzata e la placca si presenta calcifica estesa e deformante.

I cortisonici (Bentelan fiale da 1,5 o 4 ml) 1 fiala alla settimana per 10 settimane.

I corticosteroidi utilizzati nei protocolli terapeutici sono stati l'idrocortisone, prednisolone, desametasone. La loro azione antiflogistica è nota e provoca un miglioramento della sintomatologia algica, ma l'efficacia sul recurvatum è molto limitata. Inoltre la terapia non può essere protratta per lungo tempo in quanto può provocare importanti effetti collaterali dovuti ad una atrofia tissutale.

Verapamil (Isoptin 1 fiala alla settimana per 10 settimane).

E' uno dei farmaci maggiormente utilizzato. Iniettato nella placca agisce sui fibroblasti inibendo la formazione di collagene extracellulare e di radicali liberi. Levine ha somministrato a 38 uomini 10 mg di verapamil ogni 2 settimane per 24 settimane. Tutti i pazienti sono stati valutati prima e dopo la cura con ecocolordoppler e questionari. I risultati dimostravano una risoluzione del dolore nel 97%, un miglioramento della funzione sessuale nel 72% e una riduzione della curvatura nel 54% dei pazienti.

Orgoteina (1 fiala alla settimana per 10 settimane)

E' una metallo-proteina antagonista del superossido 02. E un antiossidante che trova applicazione come antiflogistico in quei processi in cui si ha la produzione di radicali liberi. Il suo utilizzo all'inizio aveva alimentato molte speranze, soprattutto riducendo il sintomo dolore, ma purtroppo gli effetti collaterali hanno limitato l'uso.

Glutatione Ridotto (1 fiala alla settimana per 10 settimane)

E' un antiossidante e viene utilizzato per via transdermica mediante iontoforesi al dosaggio di 300 mgr al giorno per 15 giorni consecutivi. I risultati ottenuti sono quasi sovrapponibili all'orgoteina.

Nuova Terapia

E' in fase di sperimentazione una nuova terapia che si basa sull'utilizzo di un enzima quale è la Collagenasi del Clostridium Histolyticum (Xiaflex).

Lo studio condotto in doppio cieco fra pazienti trattati con il farmaco e pazienti trattati con il placebo (cioè sia gli sperimentatori che i pazienti non sanno chi dei pazienti arruolati riceva la terapia); sono stati coinvolti dodici centri Urologici Americani fra agosto 2008 e ottobre 2009. I pazienti arruolati affetti da tale patologia sono stati 147; gli stessi sono stati suddivisi in due gruppi in base all'entità della curvatura (un gruppo con curvatura fra 30 e 60 gradi ed un gruppo con curvatura fra 61 e 90 gradi). Ai pazienti erano iniettate 2 dosi di farmaco per ogni ciclo ogni 6 settimane per un totale di 3 cicli.A controllo dopo 36 settimane i pazienti trattati con collagenasi presentavano una riduzione pari al 32,4% della curvatura rispetto ai pazienti non trattati.

Ad oggi non esiste ancora un trattamento standardizzato (cioè uguale per tutti) di sicura efficacia e validato da basi scientifiche.