Uno studio americano ha evidenziato come assumere piccole dosi del più comune medicinale conosciuto al mondo prima del concepimento aumenti le probabilità di avere un figlio maschio. Questo perché i feti di sesso maschile sono più vulnerabili alle possibili reazioni infiammatorie che avvengono all'interno dell'utero.

Auguri e figli maschi !!! Questa frase parla di una tradizione legata al mondo antico, quello in cui l'uomo era visto come l'unico ad avere diritto ad una carriera lavorativa e a prolungare la dinastia imponendo il proprio cognome. Attualmente sappiamo come il sesso maschile non rappresenti necessariamente quello forte: tuttavia, esistono comunque persone che, per vari motivi, preferirebbero avere un maschietto, rispetto ad una femminuccia. Ebbene, forse è possibile manipolare la scelta che solitamente si considera essere prerogativa del fato per mezzo di un piccolo escamotage, evidenziato nel corso di uno studio recente dai ricercatori della Eunice Kennedy Shriver National Institute of Child Health and Human Development.

Questi scienziati americani hanno scoperto come le donne che assumono aspirina prima di fare sesso abbiano una maggiore probabilità di concepire un figlio maschio. La sperimentazione, comparsa in questi giorni sulla rivista specializzata Journal of Clinical Investigation, è stata condotta su 1228 volontarie con precedenti aborti, e consisteva nel dividere il gruppo d'osservazione in due categorie distinte: coloro le quali assumevano una piccola dose d'aspirina prima di fare sesso e coloro le quali assumevano un placebo, semplice acido folico, durante tutto il periodo in cui tentavano di rimanere incinta. Il 31% delle volontarie facenti parte del primo gruppo ha poi avuto un maschietto, mentre la percentuale per i soggetti della seconda categoria si attestava intorno al 23%.

Si tratta di uno studio interessante specialmente alla luce di evidenze scientifiche precedenti, che avevano evidenziato come aborti ricorrenti fossero legati ad infiammazione all'interno dell'utero: questo perché il sistema immunitario a volte può trattare l'embrione in via di sviluppo come un agente esterno, scatenandogli contro le sue armi di protezione. Tale infiammazione si ritiene possa affliggere maggiormente i feti di sesso maschile rispetto a quelli di sesso femminile, in quanto i primi sono più vulnerabili. Assumere l’aspirina (acido acetilsalicilico), medicinale non steroideo antinfiammatorio per eccellenza, può dunque creare i presupposti migliori affinché la gravidanza dei maschietti giunga a termine senza intoppi o complicazioni.

 Dott. Gian Luca Milan