stress e procreazione assistita

Spesso ci si domanda quanto ansia e stress possono incidere nelle coppie sterili nell’esito dei trattamenti di Procreazione Assistita. Spesso capita di avere un familiare o un amico che ci ha palato del suo problema.
Tra le problematiche ricorrenti, riferite dalle coppie, ho potuto riscontrare ansia per la paura di non riuscire, diffidenza nei confronti dei farmaci (mi gonfio, aumento di peso, fanno venire il tumore), silenzi nella coppia e il senso di colpa per sentirsi il portatore del problema, creando tensione e difficoltà a proseguire i trattamenti.
Pertanto, è indispensabile trovare degli elementi utili per prevenire la paura che potrebbe portare ad interrompere prematuramente il percorso di Procreazione Assistita, abbandonando il progetto di diventare genitori.
Gli ultimi dati pubblicati, in recenti ricerche ci mostrano un quadro interessante, sembrerebbe che tra le cause di abbandono delle terapie il 50% è legato a problematiche psicologiche che comprendono stress emozionale, che si manifesta soprattutto all’inizio dei trattamenti come la Fecondazione Assisitita. Nell’analisi di questi dati, la qualità del rapporto di coppia gioca un ruolo determinante. Donne con un buon rapporto di coppia, ricco di intesa condivisione e comprensione, riescono con più facilità a tollerare lo stress dei trattamenti.

Perché lo stress gioca un ruolo così importante nel percorso di Fecondazione Assistita?

1. Perché l’infertilità è stressante?

Perché in un epoca frenetica come quella in cui viviamo, pretendiamo di riuscire a programmare la nostra vita e quelle del nostro partner nei minimi dettagli, perché programmando è come se ci illudessimo di avere tutto sotto controllo. Decidiamo di avere un figlio dopo aver trovato un lavoro, una casa, un partner, non considerando il tempo che passa e non ci piace avere la sensazione di perdere il controllo. Quando ci siamo convinti che è proprio questo il momento per avere un figlio ma, non riusciamo a raggiungere l’obiettivi fissati subito, non tolleriamo la frustrazione dell’attesa o della non riuscita.
La sensazione di perdere il controllo sul corpo e sul progetto di vita è fonte di stress insieme alla medicalizzazione e l’iter dei trattamenti.

2. Lo stress può causare riduzione dell’infertilità?

Non ci sono molte prove scientifiche che dimostrino una diretta correlazione tra difficoltà ad avere una gravidanza e stress, altresì sappiamo che uno stress eccessivo può modificare l’ovulazione anche in una donna che non ha problematiche di fertilità ma è possibile che anche la recettività dell’endometrio all’embrione sia influenzata dalle condizioni emozionali della donna.

3. L’infertilità causa stress?

La diagnosi di infertilità è fonte di stress perché la coppia deve affrontare un problema comune e trovare nuovi equilibri per fronteggiarlo. Le emozioni predominanti sono: rabbia, perché sente di subire un’ingiustizia, isolamento, la coppia evita scambi sociali e i partner della coppia smettono di comunicare, senso di colpa per il coniuge che si sente portatore del problema, dolore solitario e non condivisibile con altri, rassegnazione.
Lo stress, in queste coppie, si può attivare ogni mese, alimentato dall’aspettativa, dalla lotta e dalla delusione quando il tentativo non porta ai risultati attesi.

4. Come si può diminuire lo stress per la procreazione assistita?

  • Affidandosi all’equipe curante, esprimendo tutti i dubbi e le perplessità.
  • Condividendo con il partner, non escludendo l’altro e non cercando un colpevole; ricordate che il problema è di coppia.
  • Normalizzare il problema, provando a pensare che tutte le coppie si trovano a dover affrontare numerose sfide e l’infertilità può essere una di queste.
  • Cercare risorse fuori dalla coppia chiedendo aiuto ad un professionista psicologo ed esperto nell’infertilità che possa fornire un supporto specifico.
  • Pensare positivo, la crisi nella coppia non è sinonimo di negatività, ma una fase evolutiva.
  • Fare esercizio fisico regolarmente, per alleviare la tensione fisica ed emotiva. Lo yoga e la meditazione, abbinati ad un sostegno psicologico possono aiutare a sciogliere blocchi emotivi che creano tensione.
  • Concedetersi dei momenti di coppia fuori dalle mura domestiche evitando di parlare del problema.

 

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