metodi anticoncezionali barriera

Per prevenire un concepimento non esiste solo la “pillola” ovvero una medicina assunta dalle donne ma anche metodi non farmacologici che impediscono l’incontro degli spermatozoi con l’uovo femminile o lo sviluppo dell’embrione. Tra questi ricordiamo il preservativo maschile e quello femminile, il diaframma femminile e dispositivi intrauterini.

Preservativo maschile

È una guaina cilindrica in lattice o in gomma sottile che si applica sul pene in erezione prima della penetrazione. Impedisce che il liquido seminale arrivi in vagina. Il nome deriva probabilmente dal Dottor Condom che visse verso la metà del 1600, ma è sin dall'antichità che sono conosciuti metodi di barriera di questo tipo, ad esempio è risaputo che i Romani usavano come preservativo le budella di bue. Oggi sono molto sofisticati e la tecnologia si è sviluppata per renderli sensibili e resistenti. Sono preferibili quelli lubrificati con creme spermicide che ne aumentano l'efficacia. C'è da dire che come anticoncezionale non è molto sicuro essendo gravato da una percentuale del 10% di insuccessi. Ciò è dovuto soprattutto ad un cattivo utilizzo consistente nell'infilarlo in maniera scorretta o non dall'inizio del rapporto o anche a rottura accidentale o per uso maldestro. Ha però un'indicazione fondamentale nella prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse. Nei rapporti occasionali non si può assolutamente prescindere dal suo utilizzo e se ne può fare a meno solo quando i componenti di una coppia che ha un rapporto duraturo sono informati sullo stato di salute reciproco.

Preservativo femminile

Si tratta di una guaina di poliuretano molto sottile provvista alle due estremità di anelli, che va a coprire il canale vaginale impedendo la risalita degli spermatozoi. Si inserisce in vagina e deve essere associato a una crema spermicida. Viene tolto dopo il rapporto sessuale. Ha un'efficacia sovrapponibile al condom, in Italia non ha avuto diffusione.

Diaframmi femminili

Sono cappucci che si applicano in vagina per proteggere l'orificio uterino. Sono scomodi da applicare e si spostano facilmente, pertanto non riscuotono successo.

Dispositivi intrauterini (IUD)

Sono rappresentati da quella che comunemente è chiamata spirale. Sono di diversa forma (la forma originaria era a spirale) e in materiale plastico in genere associato a un metallo (tipo il rame). Sono applicati all'interno della cavità uterina dal ginecologo ed evitano l'impianto dell'uovo fecondato. In tal senso c'è da notare che questo sistema non evita la fecondazione, ma l'impianto pertanto più che anticoncezionale sarebbe corretto chiamarlo antigestazionale. Oggi, comunque, sono stati messi appunto IUD medicati che contrastano anche la risalita degli spermatozoi assolvendo così alla classica azione anticoncezionale. Sono indicati soprattutto nelle donne che hanno già partorito per via vaginale. Per l'applicazione e durante il periodo nel quale la si tiene inserita è corretto essere seguiti da un ginecologo.

Dott. Gian Luca Milan

 

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