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L’urina è prodotta dai reni e raggiunge la vescica attraverso due “tubi” che si chiamano ureteri (uno per ciascun rene). L’urina si accumula in vescica da dove viene emessa all’esterno attraverso un altro tubo che sia chiama uretra. La “guarnizione” che permette il riempimento e lo svuotamento della vescica è un muscolo chiamato sfintere. La vescica con il suo sfintere funzionano correttamente se adeguatamente ancorati ai loro legamenti e muscoli.
L’incontinenza urinaria si definisce come una perdita involontaria di urina attraverso le vie naturali tale da determinare una limitazione della vita di relazione della paziente.
Nell’immaginario comune l’incontinenza urinaria rappresenta un fenomeno assai fastidioso ma molto spesso viene “accettato” come una situazione parafisiologica legata soprattutto con l’avanzare dell’età e come conseguenza di un altro fenomeno naturale che è il parto. Tuttavia, varie sono le forme di incontinenza con cause diverse e molto spesso rimediabili con un impatto sulla qualità di vita del paziente molto alto.
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Il tumore della vescica rappresenta una delle neoplasie di più frequente riscontro nella pratica clinica di un medico e in particolare dell’urologo. Colpisce sia individui di sesso maschile che femminile e il fattore di rischio principale è rappresentato dal fumo di sigaretta. Altre cause sono le esposizioni professionali come gli i lavoratori delle industrie che producono gomme o gli addetti alla verniciatura. Il tumore della vescica è molto aggressivo nei casi di malattia avanzata ma fortunatamente, molto spesso, riusciamo a diagnosticarlo e trattarlo nelle fasi precoci riuscendo, in tal modo, a conservare l’organo e mantenere inalterate le funzioni urinarie e sessuali. Tuttavia, quando si parla di cosa fare quando diagnostichiamo un tumore superficiale della vescica molta è la confusione su come gestire, trattare e seguire il paziente. Molti sono i trattamenti a disposizione e molte sono le variabili individuali che possono incidere su una scelta del trattamento rispetto ad un altro (età del paziente, tipologia del tumore, fattori di rischio, infezioni vie urinarie …). Recentemente una serie tra i più autorevoli esperti di neoplasia transizionale della vescica (internetional bladder cancer group) sono stati coinvolti per riassumere e confrontare le raccomandazioni emerse dalle principali linee guida internazionali (EAU, FICBT, NCCN, AUA).
Questo argomento è in effetti uno dei più dibattuti nell’ambito della ricerca sulla neoplasia vescicale, avendo importanti ripercussioni cliniche e pratiche sulla gestione dei malati.
Alcuni punti fondamentali sono supportati da significative evidenze scientifiche: la resezione (asportazione) endoscopica del tumore rappresenta il principale obiettivo come diagnosi e trattamento nei tumori superficiali vescicali: la resezione (TURB) deve essere completa e stadiativa (ovvero comprensiva della valutazione della tonaca muscolare, in assenza della quale la resezione deve essere ripetuta); la instillazione chemioterapica endovescicale è sempre consigliata nei pazienti considerati a basso rischio (lesione < 5 mm, solitaria), più precocemente possibile dalla resezione (senza significative differenze tra mitomicina ed epirubicina) esclusi i casi in cui sia avvenuta una perforazione vescicale.
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La renella (“sabbia renale”) indica la presenza di piccoli calcoli nei reni (microcalcoli), che altro non sono che degli aggregati cristallini, i quali possono spostarsi anche nella vescica e nelle vie urinarie. Sono molto fastidiosi, perché possono comportare disturbi della minzione e coliche renali. Questi costituiscono i principali sintomi della patologia. Quest’ultima può essere curata attraverso il ricorso a dei farmaci specifici, anche se esistono degli altri rimedi, principalmente delle soluzioni tratte dalla natura. Dobbiamo ricordarci, comunque, che la principale cura per la renella è costituita soprattutto da ciò che inseriamo nella nostra dieta.
I sintomi della renella possono essere individuati facilmente, anche perché sono ravvisabili disturbi nella minzione e dolori che tipicamente si esprimono con la colica renale. La colica renale tipica si esprime con dolore acuto al fianco che si irradia anteriormente verso la regione inguinale e genitale associata molto spesso a nausea e vomito. Talvolta sono presenti anche sintomi simili alla cistite come bruciori minzionali, urgenza e aumento della frequenza urinaria. La renella è diversa dalla calcolosi renale perché l’aggregazione di cristallini è costituita principalmente da acido urico e acido ossalico, la cui consistenza è meno elevata rispetto a quella che caratterizza i calcoli nei reni.
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Uno studio americano ha evidenziato come assumere piccole dosi del più comune medicinale conosciuto al mondo prima del concepimento aumenti le probabilità di avere un figlio maschio. Questo perché i feti di sesso maschile sono più vulnerabili alle possibili reazioni infiammatorie che avvengono all'interno dell'utero.
Auguri e figli maschi !!! Questa frase parla di una tradizione legata al mondo antico, quello in cui l'uomo era visto come l'unico ad avere diritto ad una carriera lavorativa e a prolungare la dinastia imponendo il proprio cognome. Attualmente sappiamo come il sesso maschile non rappresenti necessariamente quello forte: tuttavia, esistono comunque persone che, per vari motivi, preferirebbero avere un maschietto, rispetto ad una femminuccia. Ebbene, forse è possibile manipolare la scelta che solitamente si considera essere prerogativa del fato per mezzo di un piccolo escamotage, evidenziato nel corso di uno studio recente dai ricercatori della Eunice Kennedy Shriver National Institute of Child Health and Human Development.